Da ‘DELL’IMPOSSIBILIT À DI ESSERE ANGELI’ commento al quadro di Momò
… Mio nonno ha sempre creduto che la Terra fosse piatta e che il sole vi girasse attorno.
Piatta come una frittella, un fondo di tegame. Ferma come una cosa, un albero, un sasso.
Mia mamma cercava di aggiornarlo, faceva appello alla scienza, a Colombo, alle eclissi: – La terra è tonda, la terra gira! Accussì è. Vossia si deve fare convinto!-
Ma vossia non si faceva convinto. La verità era che non gliene fregava niente. Aveva patito la fame e due guerre, era stato in America a levarsi dalla miseria, e, se proprio doveva pensare a qualcosa di tondo, pensava a una bella polpetta di carne che consigliava anche al prete come eucaristia. Lì sì che il tondo e il piatto contava, lì sì che lo spessore faceva la differenza!
Mia nonna Maria non sapeva né leggere né scrivere. Conservava accuratamente ogni pezzetto di carta che trovava in casa: poteva essere un documento, un biglietto, un conto, un niente. Intanto lei conservava fino alla diagnosi di mia zia. Mia zia sapeva leggere, mia zia sapeva cosa conservare.
Di mia nonna mi sono portata un colore. Il Verde Collesano pittato su una brocchetta per l’acqua fresca: u bummulu. E’ nella casa di Milano ma non contiene acqua fresca. Contiene, fresco, il volto di nonna Maria.
Del nonno mi sono portata il Crocifisso, il Patrono di Lascari, un vecchio disegno stampato A4. Era stato in America con lui ed era ritornato con lui.
Con la sua croce enorme dominava le quattro case che era il paese e le montagne di Gratteri che gli stavano dietro. Le dominava e le caricava di sé: non le abbassava di un solo centimetro e non le alleggeriva di un solo grammo…