Girolamo il gatto è andato sul letto
e ha fatto un cerchio perfetto.
No il gatto non c’era. Per il resto, la sagoma della zia Maruzza e della sua cunculina, era un raduno di circonferenze racchiuse in un cerchio. Il braciere di rame, il porta braciere di legno, il busto prono alla brace, la sciallina sulle spalle, il tuppo in testa, gli occhiali sul naso, il naso riflesso del fuoco, la coda del grembiule acciambellata alla vita. Cerchio perfetto, guscio di noce ma capace di colonizzare ombre e pezzi d’arredo: il tavolo tondo, la fruttiera aranci e mandarini, il portacenere Spumante Cinzano, gli spigoli del televisore. E le canzoni che si ripetevano a scansione circolare: strofa e ritornello, strofa e ritornello
Poi lei.
Capelli lisci e lunghi, completo da uomo, profilo atipico, ascendente, risolutamente verticale. Un fulmine
Ci sono tempeste silenti, lampi senza tuono, tuoni a scoppio ritardato, turbamenti silenziatori e sordine, traditori e spergiuri.
Ma alla fine la zia Maruzza si lasciò scappare: – e cu è chissu? (e chi è questo?), e d’unni veni? (e da dove viene?).
Nessuna delle compresenti e teleutenti rispose.
Col tempo anche la zia Maruzza capì che ‘chissu’ era una donna, che era una taliana, che la sentiva pure alla radio, che vendeva un sacco di dischi. ‘Chissu’ divenne ‘chidda’ (quella) e così restò. Il suo nome no, il suo nome per intero non lo seppe mai pronunciare.
Nessuna vita è rotonda Tranne le più semplici Queste giungono subito a compimento E si palesano e scompaiono Le più complesse crescono lentamente E hanno bisogno di più tempo per maturare Sono lunghe le Estati delle Esperidi .
Emily Dickinson (1830 – 1886)
Nessuna vita è rotonda / Tranne le vite dei gatti … e la vita di Girolamo naturalmente:
Dentro ci ha messo:
la coda,
il musetto
e il naso rosa confetto.
Sonnecchia tranquillo,
la coda a ciambella,
un occhio socchiuso per far sentinella.